Uomo politico e storico dell'economia italiana. Dal 1936 ordinario di Storia
economica all'università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, è
entrato nella direzione del Partito democristiano nel 1946, e nello stesso anno
è stato eletto deputato alla Costituente e membro della Commissione dei
75 incaricata della stesura della Costituzione. Ministro del Lavoro e della
Previdenza sociale dal 1947 al 1951 con Alcide De Gasperi, deputato nel 1948,
è stato rieletto in tutte le legislature. Ministro dell'Agricoltura nel
1951, è passato al ministero degli Interni nell'ultimo governo De Gasperi
e poi nel governo Pella. Nel gennaio 1954 ha costituito il suo primo governo
che, non avendo ottenuta la fiducia della Camera, è risultato il
più breve del dopoguerra (22 giorni). Assunta la guida del gruppo di
Iniziativa democratica all'interno del suo partito, nel luglio dello stesso anno
è stato nominato segretario della DC. Nel 1956 è stato
riconfermato alla segreteria. Nel luglio 1958 ha costituito il suo secondo
governo, ricoprendo inoltre la carica di ministro degli Esteri. Caduto il
Gabinetto ad opera dei "franchi tiratori" (gennaio 1959),
F. ha
abbandonato per un certo periodo la vita politica, alla quale è tornato
solo alla fine del luglio 1960, quando ha dato via al governo cosiddetto della
"convergenza". Nel febbraio 1962 ha formato il suo quarto gabinetto che, per la
prima volta nella storia d'Italia, ha avuto l'appoggio del partito socialista.
Tra le altre iniziative di questo governo fanno spicco la nazionalizzazione
dell'industria elettrica e l'istituzione della scuola media unica. Nel 1963, in
seguito all'insuccesso elettorale della Democrazia cristiana, è stato
sostituito al governo da A. Moro. Ottenuto il portafoglio degli Esteri, anche
durante il secondo gabinetto Moro (1965) gli è stato affidato lo stesso
portafoglio, rinnovatogli nel terzo (1966). Nel 1968 è stato eletto
presidente del Senato. Nel 1972 è stato nominato senatore a vita. Nel
giugno 1973
F. assumeva la carica di segretario politico del partito
democristiano, abbandonando quindi la presidenza del Senato. Dimessosi da
segretario del partito nel 1975, a seguito delle aspre critiche rivolte alla sua
gestione politica, veniva eletto l'anno successivo presidente del consiglio
nazionale DC. A tale incarico rinunciava in occasione della sua riconferma alla
presidenza del Senato fino al 1982. Nel 1983 costituiva un nuovo Governo di
centro sinistra. Dopo due anni, in seguito all'elezione di Francesco Cossiga a
presidente della Repubblica,
F. veniva rieletto alla presidenza del
Senato. Con il dicastero G. Goria, nel 1987,
F. ricopriva la carica di
ministro dell'Interno per poi passare al Bilancio sotto il successivo Governo De
Mita (1988). Diventava successivamente vice-presidente del Senato. Dopo la fine
della DC si iscrisse al gruppo del PPI al Senato, mantenendo buoni rapporti con
i cattolici dei due schieramenti. Tra i suoi scritti di economia:
Cattolicesimo e protestantesimo nella formazione storica del capitalismo
(1934);
Storia economica dalla fine dell'Impero romano al principio del XVIII
sec., (seconda edizione nel 1943);
Storia del lavoro in Italia dalla fine
del XV sec. agli inizi del XVIII (1943);
Storia economica (1965-70);
Capitalismo; Socialità partecipazioni (1975) (Pieve Santo Stefano,
Arezzo 1908 - Roma 1999).